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Presentazione

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Bassano del Grappa è, in tutto il mondo, la città del Ponte degli Alpini. Nascono da questa consapevolezza, che ci rende orgogliosi, ma ci preoccupa al tempo stesso, la nostra presa di coscienza e la volontà di intervenire senza alcun indugio al suo restauro, ponendo il ponte palladiano al primo posto tra gli interventi da realizzare nel corso del nostro mandato amministrativo.

Ce lo chiedono i bassanesi, ce lo chiedono migliaia di italiani sparsi nel mondo, ce lo chiedono i turisti che ogni anno giungono in città lasciandosi stupire dalla particolare architettura del ponte e dall’atmosfera di bellezza sospesa che si ammira attraversandolo.
Non abbiamo avuto alcun dubbio circa l’opportunità di identificare, da subito, un partner autorevole e competente, che ci affiancasse nel percorso e ci sostenesse nella nostra volontà di modificare il tradizionale approccio al restauro - risolvo il problema che si presenta - a vantaggio di una nuova filosofia di pensiero: intervenire sul manufatto ponendo le basi affinchè i restauri futuri siano facilitati nelle fasi di intervento, nelle modalità di lavoro, nei materiali da utilizzare. 
Lo abbiamo identificato nell’Università di Padova, ateneo veneto con il quale abbiamo già sottoscritto una convenzione, e nel prof. Claudio Modena, autentico luminare di indiscussa fama, ingegnere, specializzato nella costruzione e ristrutturazione dei ponti. 
Gli obiettivi che ci proponiamo sono diversi.
Prioritaria è, naturalmente, la necessità di restituire al ponte solidità, bellezza e adesione all’originale idea palladiana anche nella scelta dei materiali, ma riteniamo che l’esperienza bassanese possa diventare, per le caratteristiche e l’approccio tecnico, un caso di livello internazionale, dove sperimentare nuove modalità di intervento da applicare in altre strutture con analoghe caratteristiche costruite nel mondo.
Il Ponte di Bassano potrebbe entrare a pieno diritto negli atenei di tutto il mondo diventando un modello di studio. Le professionalità messe in campo ci permettono di pensarlo, le sensibilità dimostrate in questi mesi da molti soggetti anche.

Guardiamo dunque all’emergenza di oggi pensando già a domani, sia dal punto di vista del manufatto ligneo che delle municipalità a venire: vorremmo offrire loro le condizioni migliori per non dover partire ogni volta da zero, ma forti di un archivio storico e tecnico approfondito e organizzato. 
Per questo consideriamo la grande operazione del restauro del Ponte, a questo punto del corso della nostra storia, non solo un arrivo, ma una nuova partenza che assegni a questo importante patrimonio cittadino, oltre al ruolo di simbolo della città, quello di testimone di un modo di pensare intelligente ed innovativo, ma rispettoso delle tradizioni, a cui attribuire il valore del futuro.

Riccardo Poletto, Sindaco
Roberto Campagnolo, Assessore alla Cura Urbana

Pubblicato: martedì, 03 febbraio 2015 - Ultimo aggiornamento: mercoledì, 04 febbraio 2015